Devo obbligatoriamente fare una premessa, altrimenti tutto il mio lavoro potrebbe non essere considerato come vorrei.
La lingua italiana è estremamente complessa e pertanto prima che si creino fraintendimenti voglio precisare che non mi reputo il depositario di alcunché, né voglio in nessun modo imporre idee o concetti.
Lo scopo del mio lavoro vuole essere quello di stimolare al dialogo, al confronto ed alla conoscenza, perché ritengo che queste siano componenti fondamentali per la collettività.
Detto questo vorrete sapere come la penso.
Sono un boomer, forse.
Le attuali generazioni sono divise in gruppi d'età ma per appartenere ad uno preciso di essi non basta la data di nascita. Ognuna di queste coorti anagrafiche ha, anche, specifiche caratteristiche contemplanti molteplici aspetti. Quindi per l'età sono sicuramente boomer e per le idee……….forse.
Bene, prima di tutto massimo rispetto ed educazione nei riguardi delle idee altrui con la consapevolezza che se il mio pensiero è minoritario devo accettare tale condizione e farmene una ragione.
Ragione che deve spingermi a capire se le mie opinioni voglio cambiarle oppure argomentarne la bontà agli altri.
Non accetto in alcun modo contrapposizioni per parte presa e campanilismo, soprattutto se portate avanti con azioni non educate, irrispettose ed incivili.
Insomma, non vado sotto ad un “palazzo” ad insultare e lanciare pietre contro la polizia. Evidentemente chi avrei voluto che mi rappresentasse non era gradito a tanti altri, PUNTO !
Diversi anni fa era in voga una canzone il cui ritornello faceva : bisogna saper perdere, non sempre si può vincere. Ecco, mi piacerebbe che si desse grande importanza al saper PERDERE o ad un NO perché sono sicuramente più costruttivi del VINCERE o di un SI.
E voi come riflettete ?
Asserite che chi non la pensa come voi peste lo colga oppure accettate il giudizio altrui ?
La propria libertà finisce dove inizia quella dei vicini. VERO !!
Ma molti lo dicono e pochi lo praticano !
L'ignoranza porta a credere che essere liberi sia poter fare tutto quello che si vuole nel proprio esclusivo interesse e desiderio.
Io dico NO !!
Prima di mettere in pratica ogni azione valuto quali possono essere gli effetti sugli altri.
Posiziono la libertà nell'ordine e non nel caos.
La libertà ha valore se riesco ad applicarla con gli altri.
E voi di che parere siete ?
Vostro figlio deve fare tutto ciò che vuole o deve avere delle regole ?
60 anni fa i cambiamenti avvenivano nell'arco di diversi anni, oggi di diversi mesi. Pertanto, mentre prima si aveva il tempo di assimilarli, studiarli e soprattutto valutarne la convenienza, invece ora si è quasi portati a subirli, protetti dagli scudi : è l'evoluzione; il mondo cambia.
Certo che cambia, ma il particolare da non dimenticare è che siamo noi a cambiarlo ed il nuovo non è sempre sinonimo di miglioria, specialmente se lo si prende così, tout court, come oro colato.
Tutto avviene in tempi sempre più veloci ?
D'accordo, ma ho comunque il dovere di pormi delle domande, anche critiche, per riflettere su cosa sto facendo.
E voi che idea avete ?
Cambiereste tutta una Costituzione così d'un colpo solo perché oggi è tutto completamente diverso da 80 anni fa o gradireste che si modificassero solo quei punti oramai obsoleti/inutili ?
Come voglio esplicitare i miei pensieri ?
Usando i contrasti !
Con i colori, le immagini, i temi, le forme, i materiali.
Nell'epoca attuale sono pochi i secondi per catturare l'attenzione della gente e credo che uno dei sistemi per riuscirci sia quello di evidenziare, appunto, con i contrasti.
Pertanto, per rendere efficace l'effetto, il puzzle che scelgo è quasi monocromatico ed ha, almeno per ora, una illustrazione molto comune in quanto non è il fine ma il mezzo con cui voglio arrivare ad un concetto.
A me, forse boomer, non piacciono proprio per niente coloro che stanno annullando o trasformando tanti concetti come : Coerenza; Famiglia; Istruzione; Rispetto; Educazione; Merito; Prevenzione; Classi Sociali; Linguaggio; Comportamento; etc.
Ma sono pronto a mettere in gioco le mie convinzioni, accettare le sconfitte, coltivare la libertà, valorizzare le differenze, valutare le evoluzioni e tanto altro.
Però basta con tutti questi inutili selfie e con il politicamente (follemente) corretto, invece informiamoci, con più fonti, su ciò che stiamo vivendo, osservando ed apprezzando.
Qui non si tratta di boomer, Millenial, Generazioni X o Z, ma è una questione di STILE !!!! che sta sparendo a vantaggio della più turpe grossolanità.
Cosa vi propongo ?
Rimettiamo al suo posto il tassello del RISPETTO.
Quando si fa parte di una comunità dobbiamo seguire delle semplici regole che si riferiscono al comportamento ed alla lingua.
Quindi mentre parliamo dobbiamo essere consapevoli del luogo in cui ci troviamo, della persona con cui dialoghiamo e dell'argomento di cui trattiamo.
Dell'individuo dobbiamo considerare l'età, il ruolo ed il grado di confidenza. Questo vuol dire che dobbiamo valutare se la persona è più giovane o più grande di noi, se la conosciamo e che confidenza abbiamo con essa.
Infine dobbiamo anche stabilire il ruolo che questa persona ricopre nella nostra vita o semplicemente nella conversazione.
Pertanto torniamo ad usare :
il TU con chi si ha un certo grado di confidenza, riservandolo ai rapporti di amicizia, di famiglia, di lavoro con colleghi che si frequentano abitualmente;
il LEI, di cortesia, quando non abbiamo confidenza con una persona e quando questa è più grande di noi. Il fattore dell'età è molto importante.
Oggigiorno il tu è molto diffuso perché alcuni ritengono che il lei sia un eccesso di formalità, in realtà è RISPETTO !!!!
Non si tratta di momenti giusti o sbagliati, ma di rispetto nei confronti dell'altra persona.
Umberto Eco asseriva che “darsi sempre del tu è una finta familiarità che rischia di trasformarsi in insulto”.
Grazie per l'attenzione, ma ora ditemi la vostra che io ho detto la mia !
MasSo